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Le differenze tra amplificatore ed apparecchio acustico
9 giugno 2022

Spesso quando si parla di ausili acustici, si commette l’errore di pensare che amplificatore ed apparecchio acustico siano due strumenti dotati delle stesse funzioni, ma non è così.  Si tratta infatti di dispositivi molto diversi, sia sul piano della tecnologia che sul piano delle situazioni di utilizzo, per non parlare dell’aspetto economico. Inoltre, gli apparecchi acustici sono classificati come dispositivi medici e danno diritto ad una serie di agevolazioni e contributi per l’acquisto.

In questo articolo vi illustreremo le principali differenze tra amplificatore e apparecchio acustico.

L’amplificatore acustico

La funzione dell’amplificatore acustico è quella di “amplificare il suono” e lo fa in maniera assolutamente indiscriminata, senza tenere conto del grado di sordità della persona che lo utilizza e della tipologia di suono. L’amplificatore acustico, infatti, si limita soltanto ad alzare o abbassare qualsiasi tipo di suono, dalle parole ai rumori, proprio come fa una televisione o uno stereo.

Ecco perché il suo costo è molto inferiore rispetto a quello di un apparecchio acustico (va dalle decine alle poche centinaia di euro): non è un dispositivo adatto al trattamento delle ipoacusie, ma è consigliato a chi ha una perdita di udito davvero lieve, o ha bisogno di un aiuto in più solo in determinate occasioni. Infatti, i tempi di utilizzo consigliati dalle case produttrici è di qualche ora al giorno: se indossato più a lungo, anziché migliorare l’udito, rischia di danneggiarlo seriamente.

L’apparecchio acustico

L’apparecchio acustico, invece, funziona in maniera differente, anzi, è un dispositivo totalmente diverso.

Innanzitutto, è un dispositivo medico e può essere venduto solo con la prescrizione medica. Inoltre, viene tarato da un audioprotesista, ossia un professionista sanitario, in base alla tipologia e grado di perdita uditiva, allo stile di vita del paziente e anatomia dell’orecchio. È dunque personalizzato per ogni paziente, non un prodotto in serie che va bene per tutti.

Come secondo punto, non si limita ad amplificare i suoni ma, grazie agli enormi progressi fatti dalla tecnologia in questo campo, l’amplificazione avviene solo quando c’è bisogno ed è selettiva e “intelligente”. Durante le conversazioni vengono enfatizzate le parole, mentre i rumori di fondo, soprattutto i più fastidiosi, vengono smorzati. Con l’utilizzo dell’apparecchio acustico si entra in un percorso di riabilitazione uditiva, dove pian piano si riacquisisce la possibilità di percepire i suoni perduti.

Proprio per questo motivo, l’apparecchio acustico va indossato il più a lungo possibile, per abituare l’orecchio e la mente a percepire di nuovo con chiarezza tutti i suoni utili.

Infine, non bisogna dimenticare l’estetica e la connettività. I nuovi modelli di ausili uditivi sono tutti piccolissimi, grandi poco più di una moneta, e alcuni diventano praticamente invisibili una volta indossati. Quanto alla connettività, è una delle grandi differenze tra amplificatore e apparecchio acustico. Gli apparecchi acustici possono connettersi alla Tv e allo smartphone e funzionare come delle vere e proprie cuffie wireless.

Proprio a causa di tutte queste funzioni, l’apparecchio acustico ha un costo più elevato rispetto all’amplificatore, ma consente un ascolto migliore, anche grazie all’assistenza continuativa che solo un audioprotesista può offrire.

Tuttavia, se in possesso di determinati requisiti, è possibile ottenere l’apparecchio in maniera agevolata o gratuita, grazie alle convenzioni che i centri acustici mettono in atto con l’ASL e l’Inail.

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