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Otalgia: cos’è e come affrontarla
28 agosto 2023

La parola otalgia indica, genericamente, un dolore intenso che coinvolge tutto l’orecchio e la parte del viso circostante, ma non si tratta di una malattia “autonoma”, bensì di un sintomo correlato a qualche altra patologia, che non deve necessariamente coinvolgere l’apparato uditivo.

Un forte mal di denti, ad esempio, può causare una sensazione di bruciore intenso e fitte nevralgiche su tutta la parte del viso su cui si trova il dente e, di conseguenza, anche all’orecchio. Quando la causa dell’otalgia è invece legata all’otite, il dolore può accompagnarsi alla sensazione di orecchio tappato e naso chiuso o, nei casi più gravi, alla comparsa della febbre molto alta.

In alcuni casi, se il dolore si manifesta con una fitta improvvisa, potrebbe essersi verificata una rottura del timpano: ciò può accadere dopo un forte sbalzo di pressione in aero o durante un’immersione, oppure a causa dell’esposizione ad un rumore intenso come uno scoppio, uno sparo o fuochi d’artificio.  Infine, il dolore all’orecchio o otalgia può anche essere legato ad un raffreddore: quando siamo raffreddati infatti, le tube di Eustachio, che collegano le vie aeree superiori alle orecchie, possono riempirsi di muco che preme così sulla membrana auricolare, provocando dolore.

Otalgia nei bambini: perché è così frequente

L’otalgia colpisce più di frequente i bambini, soprattutto in età neonatale e prescolare. Ciò accade perché i bambini sono più facilmente preda dell’attacco di germi e batteri che possono provocare un’infezione delle via aeree superiori (naso e gola) e di conseguenza un’infiammazione delle tube di Eustachio e dell’orecchio. Oppure, come accade negli adulti, è legata a problemi di natura dentale: nel caso dei bambini la caduta di un dentino o la crescita di un molare.

Per un genitore non è facile prendersi cura di un bambino che soffre di otalgia: se il bambino non parla ancora, l’unico modo che ha per esprimere il suo dolore è il pianto, ma non è facile interpretarne la causa e agire di conseguenza.

Osservando il loro comportamento è possibile però individuare alcuni indizi che potrebbero far sospettare l’otalgia, come la riduzione dell’appetito.  Quando il bambino mangia può avvertire dolore all’orecchio e, per evitarlo, può decidere di non mangiare: il movimento della bocca necessario per la suzione infatti coinvolge anche l’orecchio e, se questo è infiammato a causa dell’otite, può provocare forti fitte di dolore.

Otalgia e mal d’orecchio: rimedi e soluzioni

Come abbiamo visto, l’otalgia è un sintomo, non una patologia; dunque è necessario intervenire su quest’ultima per eliminare la causa del dolore all’orecchio.

In caso di otite, sarà il medico a prescrivere la terapia farmacologica più adeguata, con l’assunzione di antibiotici in caso di otite di origine batterica e di antivirali in caso di otite di origine virale, mentre nel caso in cui sia legata a problemi dentali, e non si può intervenire con un’estrazione, il medico può consigliare l’assunzione di antidolorifici per alleviare il dolore.

Sconsigliamo fortemente le soluzioni fai da te contro il dolore all’orecchio: si corre il rischio di peggiorare la situazione assumendo ad esempio farmaci che possono essere dannosi per la salute dell’orecchio. Affidarsi ad uno specialista è la soluzione migliore e vi permetterà di avere una diagnosi corretta e una terapia efficace.

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