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15 dicembre 2023

L’orecchio musicale è un’abilità che consente di riconoscere appunto “a orecchio” tutte le parti che compongono la musica: nome e altezza delle note, ritmo, intervallo fra una nota e l’altra… Tuttavia, anziché definire l’orecchio musicale come un’abilità, sarebbe più corretto parlare di diverse abilità, che manifestarsi insieme o anche singolarmente nella persona. Dovremmo infatti parlare di:

  • orecchio assoluto
  • orecchio relativo

Un dono più grande dell’orecchio musicale: l’orecchio assoluto

Con l’espressione orecchio assoluto si intende la capacità di riconoscere l’altezza e la tonalità delle note e di riprodurre una melodia anche senza avere davanti lo spartito. Tale capacità si manifesta già durante l’infanzia come una capacità innata. Tuttavia, le opinioni dei ricercatori sul perché si sviluppi l’orecchio assoluto sono discordanti. Non si sa infatti ancora con certezza se esso derivi da fattori ereditari o educativi. La teoria più diffusa afferma che l’orecchio assoluto si sviluppi nello stesso periodo in cui si apprende la lingua madre. In letteratura medica, questa fase prende il nome di “finestra critica”. Durante il primo anno di età i neonati sono in grado di

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23 ottobre 2023

I nostri sensi sono in relazione tra loro, e così gli organi che ne sono responsabili. È il caso, ad esempio, delle orecchie e del naso, collegati tra loro tramite le tube di Eustachio: se queste sono infiammate o attaccate dall’azione di qualche virus, le cause si ripercuotono sull’olfatto (difficoltà nel percepire gli odori, naso chiuso o naso che cola) e sull’udito (sensazione di orecchio ovattato, temporaneo calo dell’udito). Ma le orecchie sono collegate anche alla vista, non tanto per quanto riguarda il senso dell’udito, ma per quanto riguarda il senso dell’equilibrio che, come sappiamo, ha sede proprio nelle orecchie. Può capitare infatti che alcuni problemi all’orecchio interno, e al vestibolo in particolare, influiscano anche sulla vita: è il caso del nistagmo vestibolare.

Definizione e sintomi

In termini medici, il nistagmo indica un movimento involontario degli occhi e dei bulbi oculari, che si spostano prima lentamente in un lato e poi rapidamente dall’altro lato. In molti casi, è accompagnato da sintomi che coinvolgono il senso dell’equilibrio, come la nausea, le vertigini, il mal di testa e, nel caso di nistagmo vestibolare, i problemi di udito. Tuttavia, è bene notare che il nistagmo non è una m

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28 agosto 2023

La parola otalgia indica, genericamente, un dolore intenso che coinvolge tutto l’orecchio e la parte del viso circostante, ma non si tratta di una malattia “autonoma”, bensì di un sintomo correlato a qualche altra patologia, che non deve necessariamente coinvolgere l’apparato uditivo. Un forte mal di denti, ad esempio, può causare una sensazione di bruciore intenso e fitte nevralgiche su tutta la parte del viso su cui si trova il dente e, di conseguenza, anche all’orecchio. Quando la causa dell’otalgia è invece legata all’otite, il dolore può accompagnarsi alla sensazione di orecchio tappato e naso chiuso o, nei casi più gravi, alla comparsa della febbre molto alta. In alcuni casi, se il dolore si manifesta con una fitta improvvisa, potrebbe essersi verificata una rottura del timpano: ciò può accadere dopo un forte sbalzo di pressione in aero o durante un’immersione, oppure a causa dell’esposizione ad un rumore intenso come uno scoppio, uno sparo o fuochi d’artificio.  Infine, il dolore all’orecchio o otalgia può anche essere legato ad un raffreddore: quando siamo raffreddati infatti, le tube di Eustachio, che collegano le vie aeree superiori alle orecchie, possono riempirsi di muco che preme così sulla membrana auricolare, provo

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30 giugno 2023

I problemi di udito sono molto comuni nella società moderna.: l’esposizione frequente a rumori ad alto volume, come concerti, discoteche o l’uso prolungato di auricolari, può danneggiare l’udito nel tempo. Ecco perché sono molte le celebrità con problemi di udito, specialmente in ambiente musicale. Mentre alcuni hanno scelto di mantenere i loro disturbi uditivi nascosti, altri si sono fatti portavoce della problematica dell’ipoacusia non trattata e dei benefici degli apparecchi acustici, contribuendo ad aumentare la consapevolezza su una condizione che spesso viene sottovalutata. Le celebrità che si sono fatte avanti hanno dimostrato che la perdita uditiva non è una condanna, ma piuttosto una sfida che può essere affrontata e superata con successo. La loro influenza nel sollevare la consapevolezza sui problemi uditivi ha incoraggiato molte persone a prendere sul serio la propria salute uditiva, adottando precauzioni e cercando trattamenti appropriati. Ecco quali sono le celebrità con problemi di udito e i loro rapporti con gli apparecchi acustici.

Cantanti con problemi di udito

Nel mondo della musica, sono moltissime le celebrità con problemi di udito, spesso causati proprio dal loro mestiere. Il caso più famoso è certo quello di Beethoven, sordo già all’

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23 marzo 2023

La primavera, almeno formalmente, è arrivata, ma con l’inizio della bella stagione sono tornate anche le allergie primaverili. In Italia, sono moltissime le persone che soffrono di febbre da fieno, allergia al polline e alle graminacee e che, di conseguenza, sono vittime di starnuti, prurito, difficoltà respiratorie e anche calo uditivo. Infatti, tra i vari sintomi dell’allergia primaverile ci sono anche disturbi uditivi.

Perché in primavera sentiamo di meno?

L’allergia colpisce circa il 20% degli italiani, in particolare bambini e ragazzi, e coinvolge quasi tutti gli organi di senso: gli occhi si gonfiano o sono soggette a lacrimazione, il naso è chiuso o gocciolante, e le orecchie non riescono a captare bene i suoni o possono causare prurito e gonfiore. Ma perché l’allergia primaverile colpisce anche le orecchie? Come per il raffreddore, è bene ricordare che naso, gola e orecchie sono collegate tra loro mediante le tube di Eustachio, per cui un’eventuale irritazione o infiammazione delle vie aeree superiori coinvolge anche le orecchie e l’apparato uditivo. Inoltre, può variare la pressone dei liquidi all’interno delle orecchie stesse, causando quella sensazione di ottundimento e orecchio tappato così familiare a tutti coloro che

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13 dicembre 2022

L’acufene da stress è una particolare forma di acufene legata ad una condizione di stress e di ansia psicofisica. Negli ultimi anni si sono registrati molti casi di acufene da stress, complici senza dubbio i mille impegni, i ritmi lavorativi serrati e le preoccupazioni che gravano su buona parte degli italiani. Ogni individuo reagisce allo stress in modo differente, ma in alcuni casi è proprio l’organismo ad inviarci segnali di pericolo, campanelli d’allarme a cui dover prestare attenzione, per indicarci che qualcosa non va: è il caso dei fischi nelle orecchie che compaiono improvvisamente anche in persone che non hanno mai sofferto di problemi uditivi: acufene da stress. Inoltre, tenendo conto che il tinnitus influenza negativamente la vita, rendendo difficile concentrarsi, riposare, lavorare o rilassarsi, non è raro che lo stress si aggravi ulteriormente, facendo peggiorare anche l’acufene in una sorta di circolo vizioso dal quale è difficile uscire. Ecco perché è importante intervenire subito cercando di ridurre le fonti di stress e seguire uno stile di vita meno frenetico.

Cause e sintomi

Come nel caso dell’acufene cervicale, anche l’acufene da stress ha una causa scatenante che può

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30 novembre 2022

Molto spesso accade che le persone con problemi di udito evitino di effettuare un test dell’udito presso un centro acustico o presso un otorino, anche quando vi è la consapevolezza di avere problemi di udito. Infatti, se è difficile ammettere, almeno con se stessi, di non sentire bene, fare il primo passo per ovviare a questa condizione è ancora più difficile: si teme il giudizio di parenti e amici o ci si vergogna della propria situazione perché l’ipoacusia è ancora considerata una malattia che riguarda solo la terza età e recarsi presso un centro acustico sembrerebbe quasi come ammettere di “essere vecchi”. Invece, il calo dell’udito è un dato fisiologico, che coinvolge molte più persone di quanto si pensi e, soprattutto, non riguarda solo le persone anziane: le cellule dell’apparato uditivo cominciano il loro declino già intorno ai 50-60 anni. Inoltre, se non viene trattata, l’ipoacusia può avere un impatto negativo sulla salute generale, sulla vita sociale, sulle relazioni con gli altri e non solo, e causare l’isolamento sociale, la depressione e persino il declino cognitivo. Fortunatamente, la prevenzione, la consapevolezza del problema e l’adozione gli apparecchi acustici possono aiutare a combattere questi problemi. Il primo passo da compiere

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20 ottobre 2022

Cambiare gli apparecchi acustici: 3 buoni motivi per farlo Gli apparecchi acustici sono uno strumento irrinunciabile per chi ha problemi di udito: senza di essi sarebbe infatti difficile, se non impossibile, sentire bene e vivere con serenità la propria quotidianità. Inoltre, una volta abituatisi, difficilmente se ne riesce a farne a meno. La mente infatti, non più “allenata” a captare ed elaborare i suoni a causa dell’ipoacusia, con gli apparecchi acustici ha la possibilità di tornare in forma e avere un ausilio concreto nella percezione dei suoni, anche di quelli più flebili. Inoltre, gli apparecchi acustici moderni sono così leggeri, confortevoli e discreti che chi li indossa quasi dimentica di averli.

Quando cambiare apparecchi acustici

Tuttavia, qualche volta è necessario cambiare gli apparecchi acustici e sostituirli con un nuovo modello. Al di là della durata vitale dell’apparecchio acustico in quanto dispositivo digitale, quindi soggetto ad usura o malfunzionamento, possono intervenire diversi fattori che ci spingono a dover sostituire l’audioprotesi. Ma come capire quando cambiare gli apparecchi acustici? Esiste un momento giusto per farlo, una data di scadenza o i fattori sono variabili da persona a persona? Cambiare apparecchi acustici, è necessario se il precedente dovesse rompersi in mod

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25 settembre 2022

Vi è mai capitato di avvertire quella fastidiosa sensazione di orecchio tappato? I suoni sono più attutiti, si hanno difficoltà nel capire tutte le parole di una conversazione e si percepisce una sensazione di ottundimento. Purtroppo questo disturbo è molto comune e può colpire tutti, giovani e meno giovani, rendendo difficile vivere la quotidianità con la stessa tranquillità di sempre, ma è più comune tra i bambini. Inoltre, può capitare di avere l’orecchio tappato in ogni periodo dell’anno: le cause infatti sono diverse, e non sono sempre legate al raffreddore invernale, come invece si pensa.

Le cause dell’orecchio tappato

Ecco infatti le cause più comuni dell’orecchio tappato:

  • accumulo di cerume
  • raffreddore
  • sbalzi di pressone
  • acqua nelle orecchie

La causa più diffusa dell’orecchio tappato è infatti l’accumulo di cerume, che forma un vero e proprio tappo all’interno del condotto uditivo, che impedisce il passaggio delle onde sonore e provoca quindi il calo dell’udito. Il tappo di cerume si forma principalmente per l’uso scorretto del cotton fioc, adoperato per la pulizia delle orecchie. Come abbiamo più volte ripetuto, il cotton fioc non pulisce le orecchie, ma si limita a spingere il ceru

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29 agosto 2022

La causa più diffusa dell’ipoacusia è, come abbiamo spesso detto, l’invecchiamento delle cellule dell’apparato uditivo; in parole semplici, l’invecchiamento: ecco perché si parla di presbiacusia. Tuttavia, è assai diffusa anche perdita uditiva causata dal rumore, ossia l’ipoacusia causata dall’esposizione prolungata a rumori di media entità o l’esposizione anche breve e improvvisa a rumori particolarmente forti. E il motivo è presto detto. Nella vita quotidiana, siamo abituati a essere circondati da rumori: clacson delle auto, musica ad alto volume, martelli pneumatici. Secondo il “Centers for Disease Control and Prevention” anche un cane che abbaia nell’orecchio per qualche minuto può causare la perdita uditiva ed è possibile avere un calo permanente dell’udito anche durante un’unica esposizione a uno spettacolo pirotecnico. Inoltre, non sono solo le persone anziane a soffrire di problemi uditivi. Un rapporto del 2015 dell’Organizzazione mondiale della sanità ci mostra come per i giovani dai 12 ai 35 anni il rischio di perdita uditiva sia sempre più elevato a causa di una continua esposizione a musica ad alto volume. Più alto è il suono, minore è la quantità di tempo necessaria per avere impatto notevole e irreversibile sulla nostra capacità di sentire.

Suoni del qu

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26 luglio 2022

Quando si parla di sordità o di problemi di udito, spesso si tende ad associare questa tematica alle persone anziane, ma non è così. In molti casi, la sordità può essere un problema che insorge alla nascita o in età infantile a causa di malattie, fattori genetici o ereditari. Agire in maniera tempestiva sulla sordità infantile risulta essere di grande aiuto poiché la capacità di ascoltare è fondamentale per lo sviluppo delle capacità cognitive, delle relazioni e del parlato. Gli effetti della sordità neonatale sullo sviluppo comunicativo dei bambini dipendono infatti dall’entità della sordità e dal periodo di insorgenza della stessa, infatti, tanto più grave è la sordità tanto più marcati saranno gli effetti di un intervento precoce. La sordità può essere classificata in base:

  • alla sede della lesione
  • al grado di perdita uditiva
  • all’epoca di insorgenza
  • all’agente eziologico

Lo sviluppo in bambini normoudenti

Lo sviluppo uditivo dei bambini segue un percorso regolare, che si può monitorare seguendone le varie tappe mese per mese. Tuttavia, se a si dovessero notare delle problematiche rispetto a tale percorso, può esserci il sospetto di sordità infantile o problemi uditivi legati a qualche malattia o infezione, e quindi è necessa

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9 giugno 2022

Spesso quando si parla di ausili acustici, si commette l’errore di pensare che amplificatore ed apparecchio acustico siano due strumenti dotati delle stesse funzioni, ma non è così.  Si tratta infatti di dispositivi molto diversi, sia sul piano della tecnologia che sul piano delle situazioni di utilizzo, per non parlare dell’aspetto economico. Inoltre, gli apparecchi acustici sono classificati come dispositivi medici e danno diritto ad una serie di agevolazioni e contributi per l’acquisto. In questo articolo vi illustreremo le principali differenze tra amplificatore e apparecchio acustico.

L’amplificatore acustico

La funzione dell’amplificatore acustico è quella di “amplificare il suono” e lo fa in maniera assolutamente indiscriminata, senza tenere conto del grado di sordità della persona che lo utilizza e della tipologia di suono. L’amplificatore acustico, infatti, si limita soltanto ad alzare o abbassare qualsiasi tipo di suono, dalle parole ai rumori, proprio come fa una televisione o uno stereo. Ecco perché il suo costo è molto inferiore rispetto a quello di un apparecchio acustico (va dalle decine alle poche centinaia di euro): non è un dispositivo adatto al trattamento delle ipoacusie, ma è consigliato a chi ha una perdita di udito davvero lieve, o ha bisogno di un aiuto in

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26 maggio 2022

L’ipoacusia da rumore è una delle problematiche uditive più diffuse in Italia, ma il dato su cui riflettere davvero è che il 40% dei casi riportati si è sviluppato sul luogo di lavoro. Secondo quanto  riportato dall’INPS, solo nel 2020 (in piena pandemia e quindi con molti lavoratori inoccupati) ci sono stati oltre 3.000 casi di ipoacusia da rumore sul lavoro.   In ambito lavorativo, il danno all’udito viene considerato come malattia professionale solo se contratto nell’esercizio ed a causa dello svolgimento di specifiche attività indicate dalla legge, o nell’espletamento di lavorazioni accessorie o complementari a queste, purché svolte nello stesso ambiente (Punto 44, Allegato n. 4 al D.P.R. 9 giugno 1975, n. 482). Le attività coinvolte sono:

  • lavori dei calderai
  • ribattitura dei bulloni
  • battitura e foratura delle lamiere con punzoni
  • prove dei motori a scoppio
  • produzioni di polveri metalliche con macchine a pestelli
  • condotta di aeromobili
  • fabbricazione di chiodi
  • lavoro di telai
  • taglio di lastre e blocchi di marmo con dischi si acciaio e corona diamantata
  • lavorazioni eseguite con utensili ad aria compressa
  • lavorazioni di produzione degli acciai ai forni ad arco e ad induzione
  • lavorazione con impiego

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28 aprile 2022

Avete mai sentito parlare dei white noises, meglio noti come rumori bianchi? Per chi soffre di acufene o per chi ha problemi ad addormentarsi rappresentano una vera e propria benedizione, perché hanno la capacità di agire sul cervello con un effetto rilassante. Come? La loro caratteristica principale è la frequenza costante, che permette di schermare i suoni che il cervello ritiene troppo fastidiosi. I suoni non vengono semplicemente coperti, ma arrivano in modo più ovattato, cosicché la mente non li percepisce come molesti o disturbanti. Il rumore bianco o white noise infatti è un rumore che deriva dalla somma di tutte le frequenze udibili in maniera costante e ritmica. Prende questo nome per analogia con la luce bianca, che è la somma di tutti i colori che compongono lo spettro della luce visibile all’occhio umano. Questa definizione potrebbe far sembrare i rumori bianchi una tipologia di suono molto difficile da produrre, invece si trovano ogni giorni in natura e nella nostra quotidianità: il fruscio delle foglie, il rumore delle onde che si infrangono, il getto d’aria continuo del phon… tutti questi sono rumori bianchi.

I rumori bianchi alleviano il fastidio dell’acufene

Quello che maggiormente interessa al nostro articolo

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28 marzo 2022

La musica rappresenta, soprattutto per i giovani, una passione a cui non si può rinunciare, un hobby con cui si spera di diventare famosi, un modo per chiudere fuori il mondo e riflettere su se stessi. In qualunque modo la si guardi, le persone e i giovani in particolare non possono fare a meno della musica. Tuttavia, pratiche di ascolto scorrette possono causare gravi danni all’udito, aumentano sensibilmente le possibilità di sviluppare una perdita uditiva in età adulta e avanzata. L’Oms stima che 1,1 miliardi di giovani saranno a rischio sordità nei prossimi 10-20 anni, e confermano questa tendenza anche i dati UE. Secondo un rapporto dell’Unione Europea, circa 2,5-10 milioni di europei rischiano danni permanenti all’udito a causa di abitudini di ascolto scorrette.

Attenzione alle cuffie quando si ascolta la musica

Se un tempo il maggior rischio per l’udito era rappresentato da casse e altoparlanti, accanto alle quali è fortemente raccomandato di non sostare, adesso il pericolo principale è rappresentato dalle cuffie. Secondo una ricerca realizzata dal centro studi francese Ifop, il 65% degli adolescenti tra 15-17 anni ascolta musica in cuffia per più di un’ora al giorno. Un terzo di questi ragazzi non sa che ascoltare canzoni a un volume troppo alto e in maniera prolungat

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23 febbraio 2022

L’ipoacusia è un deficit uditivo che colpisce oltre 7 milioni di italiani, ma quando quest’ultima riguarda i bambini (specialmente se neonati), il discorso si fa più delicato. Una carenza uditiva o, peggio, la sordità totale, nel caso dei più piccoli comporta conseguenze molto rilevanti per il loro sviluppo cognitivo e linguistico. Ecco perché è importante effettuare uno screening audiologico neonatale per individuare precocemente l’ipoacusia infantile. Statisticamente, un bambino italiano su 300-350 nasce con problemi uditivi, e 1 su 1000 nuovi nati è affetto da sordità profonda (congenita), un’assenza assoluta di suoni che non permette loro lo sviluppo della capacità di comunicare verbalmente. L’ipoacusia infantile può derivare da una malattia genetica, oppure in altri casi può essere causata da infezioni contratte nei primi mesi di vita. Per tutti questi motivi, gli esperti si battono da anni per porre l’accento sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, in quanto un intervento preventivo (che può consistere nell’utilizzo di un apparecchio acustico o nell’implementazione di un impianto cocleare) può aiutare i bambini ad evitare eventuali altre complicazioni ne

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24 gennaio 2022

L’iperacusia, anche conosciuta come “allergia ai suoni”, è un disturbo uditivo caratterizzato da un’ipersensibilità verso alcuni suoni. Tali suoni creerebbero fastidio ad un comune ascoltatore solo ad un volume eccessivo o a distanza ravvicinata, mentre per la persona iperacusica sono fastidiosi anche a volume normale. Nei casi più lievi, è soltanto uno specifico suono ad essere percepito “a volume più alto”, mentre nei casi più gravi si possono trovar fastidiosi innumerevoli suoni che fanno parte della quotidianità. L’ipersensibilità, inoltre, non è uguale in tutti i soggetti colpiti: i suoni che possono dare fastidio possono essere diversi da soggetto a soggetto, e questo rende difficile lo studio approfondito di questo disturbo. Ecco perché ancora non si conoscono precisamente le cause del disturbo. Ad oggi, sono state formulate solo alcune ipotesi e teorie. Vediamo quali sono le più diffuse.

Possibili cause dell’iperacusia

Una delle teorie più diffuse sulle possibili cause dell’iperacusia associa questo disturbo ad altre malattie, in particolare alla perdita uditiva, all’emicrania, all’acufene o ad altre malattie specifiche (Paralisi di Bell, Morbo di Addison, Sindrome di Ménière). Nel caso della perdita uditiva, gli studiosi ritengono che il cer

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10 dicembre 2021

Il trauma acustico è, come suggerisce la parola, un evento traumatico a carico del sistema uditivo, che può comportare la perdita totale o parziale dell’udito. Esso può essere di due tipi:

  • cronico
  • acuto

Il trauma acustico cronico si manifesta quando l’apparato uditivo è esposto a rumori nocivi ma a bassa intensità (non superiori agli 85 dB) per un tempo prolungato. Il trauma acustico acuto invece è causato da un rumore improvviso di elevata intensità, come uno scoppio o un’esplosione. Gli effetti nocivi del rumore e le soglie definite critiche sono oggetto di numerosi studi ancora oggi, anche perché molte persone sono maggiormente otosensibili rispetto ad altre. Studi recenti hanno inoltre dimostrato che il rumore, oltre a danneggiare l’udito, può danneggiare anche la nostra salute generale, causando stress, ipertensione, stanchezza, depressione e malattie vascolari. Ecco perché è importante proteggere le orecchie dai rumori nocivi in casa, per strada e sul posto di lavoro.

Come proteggersi dai rumori che possono causare un trauma acustico

La casa, sebbene sia considerato un luogo di pace e di tranquillità, può nascondere alcune insidie per le nostre orecchie. I principali colpevoli di un possibile trauma acustico sono

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11 novembre 2021

Abituarsi ad un nuovo apparecchio acustico non è facile, soprattutto se la convivenza con l’ipoacusia non trattata è stata molto lunga. La maggior parte delle persone con problemi di udito infatti aspetta diversi anni dalla diagnosi prima di approcciarsi agli apparecchi acustici. I fattori che influenzano questa scelta sono diversi: scarsa informazione sull’argomento, motivi estetici e sociali, senso di imbarazzo, fattori economici. Durante il tempo in cui la persona riflette sull’acquisto di un nuovo dispositivo acustico le settimane diventano mesi, e i mesi anni. E così la mente si disabitua sempre di più a percepire i suoni e l’ipoacusia peggiore. Di conseguenza, quando poi si decide di acquistarli, la mente fa difficoltà ad abituarsi ad un nuovo apparecchio acustico. Tutti i suoni che la mente aveva dimenticato diventano d’improvviso di nuovo chiari e squillanti, e questo all’inizio può essere fastidioso e irritante. Oppure, poiché si è intervenuti troppo tardi, l’apparecchio acustico non dà i risultati sperati in tempi brevi e la persona che lo ha acquistato smette di usarlo. Ma gli apparecchi acustici non sono dispositivi “magici”, che restituiscono l’udito al 100% una volta i

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25 ottobre 2021

Moltissime persone trovano fastidioso il rumore che viene prodotto quando si mastica, ma in alcune di esse questo suono è così insopportabile da scatenare delle reazioni incontrollate e anche violente. In questo caso non si può parlare di semplice fastidio, bensì di misofonia. La misofonia è infatti  un disturbo uditivo caratterizzato da una estrema avversione per un suono specifico, sia si tratti di un suono prodotto dall’uomo che di un rumore ambientale. Gli studi sull’argomento sono ancora pochi e poco approfonditi, anzi: è solo in tempi recenti che si è cominciato a studiare il fenomeno in modo completo e con un approccio clinico. Fino a qualche anno fa non se ne sentiva affatto parlare, anche perchè il termine misofonia è stato coniato solo nel 2003 dallo studioso Pawel Jastreboff. Eppure sono moltissime le persone che soffrono i tale disturbo: le stime parlano del 20% della popolazione mondiale. Ma quali sono le caratteristiche specifiche della misofonia e le sue cause? Come si può distinguerla da un semplice fastidio? Scopriamolo insieme.

Cosa significa misofonia e quali sono le difficoltà dei misofoni

La misofonia, nota anche come sindrome da sensibilità al suono selettivo, è un disturbo neurologico, più che uditivo. Il problema cioè non risiede in un danno all’apparato uditivo o in una degener

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22 settembre 2021

Recenti studi hanno evidenziato un legame tra dolori cervicali e acufene: si tratta in questo caso di acufene cervicale. Dal punto di vista clinico, quando si parla di acufene, si fa riferimento a quella fastidiosa percezione costante di ronzii o fruscii nel canale uditivo, anche quando non c’è nessuna fonte esterna a produrre il rumore. Le cause che scatenano questo disturbo non sono del tutto chiare. Molto probabilmente, una cattiva circolazione o un aumento dei liquidi presenti nell’orecchio possono essere responsabili dell’acufene a livello fisiologico. Tuttavia la vera domanda, ancora senza risposta, è cosa provochi l’aumento del liquido all’interno dell’orecchio. Nel caso dell’acufene cervicale, gli studiosi hanno ipotizzato che siano proprio contratture e traumi nella zona cervicale ad alterare la pressione dei liquidi. Le cause dell’acufene cervicale sono quindi da ricercarsi in atteggiamenti posturali scorretti o a sforzi eccessivi, gli stessi fattori che causano i dolori cervicali.

Quali sono le cause più comuni della cervicale?

Oggigiorno, i dolori cervicali colpiscono moltissime persone, anche nella fascia d’età più giovane, compici posture scorrette mantenute per tutta la giornata a causa del lavoro o dello studio. Ecco un breve elenco:

  • Postura errata

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23 agosto 2021

Prima di acquistare un apparecchio acustico, è importante porsi diverse domande (e cercare le relative risposte) sulle tecnologie, le funzionalità e i vantaggi di questi dispositivi, per poter scegliere quello più adatto in base alle esigenze di ciascuno. Una delle cose a cui prestare attenzione sono le pile per apparecchi acustici: se optate per un modello a batteria infatti, dovrete informarvi su quale modello di pila utilizzare, come sostituirlo e come trattarlo in modo responsabile e sicuro per l’ambiente. Abbiamo preparato questo articolo per rispondere proprio a queste domande. Ma vediamo prima quali sono le pile per apparecchi acustici più comuni. Le pile attualmente utilizzate sono quelle zinco-aria, conosciute anche come batterie a bottone. Sono molto piccole ma ugualmente potenti, e durano più a lungo dei vecchi modelli con tecnologia a mercurio. Inoltre, sono anche meno dannose per l’ambiente. Il modello e le dimensioni delle pile variano in base all’apparecchio acustico che avete scelto. Sarà il vostro audioprotesista a dirvi quale utilizzare e, in ogni caso, tali indicazioni sono riportante anche all’interno della confezione del vostro dispositivo. Per poter meglio riconoscere i diversi modelli di pile per apparecchi acustici, l’Unione Europea ha re

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20 luglio 2021

In estate, caldo, sudore e acqua di mare possono richiedere una pulizia più intensa degli apparecchi acustici e una cura maggiore rispetto a quanto si è soliti fare durante il resto dell’anno. Dopotutto, il periodo estivo è anche quello in cui questi dispositivi vengono utilizzati di più, dato che ci sono maggiori occasioni di fare tardi la sera o di vedere gli amici e chiacchierare con loro. Per questo, abbiamo preparato alcuni consigli su come prendersi cura degli apparecchi acustici in estate.

Apparecchi acustici in estate: cosa si può fare e cosa no

È più che evidente che gli apparecchi acustici vanno indossati il più a lungo possibile, anche in estate. Luoghi come la spiaggia o il bordo piscina possono essere “pericolosi”, ma con un po’ di attenzione è possibile passeggiare sul bagnasciuga senza dover rinunciare al piacere di sentire bene. Vi consigliamo, in quest’occasione, di coprire gli apparecchi acustici con un cappellino o con una fascia per capelli. In questo modo il rischio di bagnarli, di perderli o di esporli troppo ai raggi solari diminuisce notevolmente. Se però avete intenzione di fare una bella nuotata, sia al mare che in piscina, vi raccomandiamo

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24 giugno 2021

Mangiare in maniera salutare favorisce la nostra capacità uditiva!

Oggi parliamo di udito e alimentazione. Esatto, perché la dieta, o meglio, una sana alimentazione, non fa bene solo al fisico ma anche all’udito. Secondo recenti studi condotti negli USA dall’American Academy of Otolaryngology-Head and Neck Surgey Foundation, i cibi che meglio di altri ci aiutano a preservare il nostro udito sono quelli ricchi di folati o acido folico.

Udito e alimentazione: i benefici delle vitamine B9

I folati e l’acido folico sono vitamine appartenenti al gruppo B e sono conosciute anche con il nome di vitamine B9. Vengono definiti folati i composti presenti naturalmente nei cibi, mentre col nome di acido folico si indica la molecola creata in laboratorio e utilizzata nei complessi vitaminici. L’organismo ha un estremo bisogno della vitamina B9, soprattutto nella fase prenatale, durante la formazione dell’embrione, perché contribuisce allo sviluppo del condotto neurale e lo previene da malformazioni. Nei bambini e negli adulti invece aiuta il metabolismo dell’omocisteina, un amminoacido che regola la circolazione dei liquidi. Una buona circolazione dei liquidi, soprattutto dell’endolinfa all’interno dell’orecchio, aiuta a mantenere la capaci

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23 giugno 2021

La professione dell’audioprotesista e la differenza tra i primi apparecchi acustici e quelli di ultima generazione sono stati tra gli argomenti principali affrontati dal dott. Fabiano Di Gioia, amministratore delegato e tecnico audioprotesista di Acoustic Center, durante il suo intervento ai microfoni della trasmissione Radio OnAir condotta da Gilda Di Spirito. 

Ecco il video integrale dell’intervista:

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26 maggio 2021

L’acufene, quel fastidioso fischio o ronzio nelle orecchie, può diventare davvero insopportabile, rendendo difficili anche le più semplici attività quotidiane. Chi soffre di acufene infatti ha difficoltà a concentrarsi e a studiare, ma anche ad ascoltare la TV o partecipare alle conversazioni, per non parlare poi del riposare. Quante sono le persone che non ne possono più di sentire ininterrottamente suoni, fischi e ronzii mentre cercano di addormentarsi dopo una lunga giornata di lavoro? Molte, dato che circa il 10-17% delle persone sono colpite dall’acufene. Ecco perchè abbiamo realizzato questo articolo con 5 consigli per alleviare l’acufene e i suoi fastidi.

 Consigli per alleviare l’acufene

Una cosa molto importante da ricordare, quando si parla di consigli sugli acufeni, è che si tratta sempre di metodi che alleviano il fastidio, non che lo eliminano. Infatti, non si può guarire dall’acufene, ma imparare a conviverci e ad “ignorarlo”. Ecco alcuni suggermenti.

1 Avere uno stile di vita sano

Avere uno stile di vita sano è un consiglio valido sia per alleviare l’acufene che per mantenere in forma l’udito (e tutto l’organismo). Si dovrebbero ridurre i consumi di alcol, caffeina, sale e cibi molto grassi o molto zuccherati, e bere molta acqua. L’acqua infatti aiuta il dren

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27 aprile 2021

L’ipoacusia è il calo dell’udito riconducibile al deterioramento dell’apparato uditivo. L’entità della perdita varia da persona a persona e si manifesta in modi differenti. 

Sintomi

I sintomi più ricorrenti tra le persone con ipoacusia riguardano le difficoltà di percepire distintamente voci e suoni in determinate situazioni di vita quotidiana, tra cui:

  • conversazioni in ambienti rumorosi;
  • ascolto di radio, televisione e altre fonti sonore simili;
  • conversazioni telefoniche;
  • parole pronunciate a bassa voce.

Come rivelato da alcuni sondaggi, l’ipoacusia incide negativamente sulla qualità della vita: le persone che non riescono a sentire bene tendono a ridurre la partecipazione alle attività sociali e, in generale, sono più propense ad isolarsi. 

Cause

La causa principale

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9 marzo 2021

In Italia, secondo le statistiche, tra l’insorgenza dei primi problemi uditivi e la decisione di ricorrere all’utilizzo di un apparecchio acustico trascorrono in media dieci anni. Un dato allarmante se si considera che il calo uditivo solitamente peggiora con il passare del tempo. Inizialmente si riscontrano lievi difficoltà uditive, che non influenzano effettivamente le attività quotidiane. In seguito, però, il progressivo calo uditivo può compromettere la capacità di comunicare efficacemente col prossimo e di ascoltare i suoni che ci circondano. E questo influenza in modo negativo l’intera qualità della vita. In Italia si stima che siano 7 milioni le persone con un deficit uditivo. Tuttaviasolo un milione utilizza un apparecchio acustico specifico. Oltre alla scarsa prevenzione, alla poca conoscenza della figura dell’audioprotesista e alla difficoltà di rendersi conto effettivamente del problema, la ragione principale per cui si lascia passare così tanto tempo è l’imbarazzo che la maggior parte delle persone prova nell’indossare un apparecchio acustico.

Perchè si prova imbarazzo nell’indossare l’apparecchio acustico

Lo stigma dell’audioprotesi, purtroppo, è ancora fortissimo e difficile da sconfiggere. L’opinione generale tende a collegare i problemi udit

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26 febbraio 2021

Gli apparecchi acustici sono dispositivi indispensabili per chi soffre di problemi di udito. Grazie ad essi infatti è possibile tornare a sentire di nuovo bene e a vivere con più serenità ogni momento della quotidianità. Questi dispositivi altamente tecnologici sono anche molto delicati, e hanno bisogno di cura e manutenzione costante. In questo articolo vi daremo qualche consiglio su come pulire gli apparecchi acustici. Pulire gli apparecchi acustici ogni giorno è un’abitudine da acquisire obbligatoriamente per far sì che durino nel tempo. Come molti dispositivi, essi hanno un ciclo di vita di circa 5 anni ma, con una corretta pulizia e la cura costante possono durare anche più a lungo.

Alcuni consigli per pulire gli apparecchi acustici

Il primo consiglio, come già accennato, è quello di dedicare alcuni minuti alla pulizia quotidiana. Al mattino, prima di indossare gli apparecchi acustici, pulite le cupoline con un panno asciutto, facendo in modo di eliminare ogni traccia di cerume. Perchè farlo al mattino? Perchè durante la notte il cerume ha il tempo di seccarsi ed è più facile da rimuovere. Il secondo consiglio è quello di non usare mai alcool, solventi o detergenti per la pulire gli apparecchi acustici. I prodotti di cura specifici sono acquist

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22 gennaio 2021

L’otite è un’infiammazione dell’orecchio che può essere di tipo cronico o manifestarsi una sola volta, generalmente provocata da virus o batteri che si localizzano nell’orecchio. In particolar modo quella che coinvolge l’orecchio medio, è una patologia molto diffusa, che può avere un’entità lieve ma talvolta può comportare conseguenze molto significative come un calo uditivo permanente, dunque è opportuno non sottovalutarla mai, specie se si manifesta in età infantile. Secondo le stime, infatti, circa l’85% dei bambini soffre almeno una volta di otite media, soprattutto quelli che praticano attività in acqua, e non è un caso che proprio l’otite la causa più comune di ipoacusia trasmissiva nei bambini. L’ otite media acuta, infatti, provoca dolore alle orecchie, febbre, irrequietezza e anche un calo uditivo temporaneo, in alcuni casi (molto gravi), però, può portare alla rottura del timpano e anche a danni irreversibili per l’udito. Generalmente è una patologia dalla quale si guarisce con una cura antibiotica, anche se non esiste un trattamento universale valido per tutti. Il medico di solito individua la soluzione più idonea in relazione alla gravità dell’infezione e della perdita uditiva riscontrata. L’ otite media sieromucosa, spesso derivante da un’

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